Su corongiaiu di Laconi
La riscoperta di una maschera perduta
A Laconi c’è una tradizione carnevalesca molto viva e profonda, incentrata su una maschera che in passato è caduta nell’oblio e che di recente è stata riscoperta.
Fino agli anni trenta del secolo scorso “is corongiaus” facevano la loro prima uscita la sera della Festa di Sant’Antonio, il 16 gennaio, come tutte le maschere barbaricine, animando il carnevale laconese con le loro danze ed il loro antico rituale.
Dal 1935 la maschera è misteriosamente scomparsa. Sono pertanto oscure le ragioni di un oblio lungo ottant’anni. Tant’è, infatti, il lasso di tempo durante il quale su corongiaiu è rimasto nell’ombra, col rischio di comprometterne perfino il suo ricordo.
Ma questa maschera legata all’antichissima tradizione laconese non poteva cadere nel dimenticatoio per sempre, e così, qualche anno fa, grazie all’impegno e alla dedizione di un gruppo di giovani, la maschera è tornata prepotentemente alla ribalta.
L’impresa non è stata facile. C’è voluto tempo, tanta passione e un forte attaccamento alle proprie radici culturali.
Questi ragazzi attraverso “l’associazione culturale Su Corongiaiu” hanno intrapreso un percorso di studio molto impegnativo per risalire alle fattezze della maschera.
Le uniche testimonianze erano rappresentate dal ricordo più o meno nitido degli anziani di Laconi che, attraverso la loro memoria, hanno descritto la maschera, consentito di ricavarne chiaramente il profilo e permesso di ricostruire anche il rituale che veniva celebrato.
E come nel più spiccato significato carnevalesco di morte e rinascita, qui si assiste ad una tradizione morta che incredibilmente rinasce.
Il folclore carnevalesco barbaricino si è spinto fino ai suoi classici confini territoriali, giungendo a Laconi, nell’antica sub-regione storica del Sarcidano, in tempi antichissimi, dove ha preso forma l’ennesima variante rappresentativa di matrice dionisiaca.
Quella de su corongiaiu è una figura dai tratti animaleschi, caratterizzata da una grande maschera di sughero di forma cilindrica, sulla quale emerge un lungo naso, una grande bocca e una barba di pelle di pecora. Non potevano mancare sul capo della maschera grandi corna di capra. Is corongiaius indossano pantaloni di velluto e un caratteristico cappotto di lana di pecora bianca o nera, sa est'e pedde (la mastruca); portano a tracolla una quindicina di sonagli che, attraverso una danza ritmata, vengono fatti risuonare fragorosamente.
Il rituale che contraddistingue questa figura è quello classico delle maschere barbaricine: salti, balli, danze, corse, lotte, scontri, sottomissioni e infine la morte.
Su corongiaiu conduce su oe, il bue, che tiene legato ad una fune, nella costante riproposizione dell’eterna lotta dell’uomo contro la bestia; lotta che da qualche anno, attraverso un’intensa e bellissima rappresentazione, possiamo nuovamente ammirare anche a Laconi.
Per maggiori informazioni e contatti:
https://www.facebook.com/sucorongiaiu.laconi