Sos Thurpos di Orotelli
I volti dipinti di nero del carnevale
Thurpos. Tradotto: ciechi, storpi. La maschera tipica del carnevale di Orotelli è rappresenta da queste figure che portano un lungo pastrano d’orbace nero, gambali e scarpe da
pastore.
Li contraddistingue anche una piccola filiera di campanacci che portano a tracolla. Sos Thurpos non hanno una vera e propria maschera. Al suo posto infatti, l’usanza
impone loro di dipingersi il viso di nero.

La rappresentazione è molto coinvolgente ed è incentrata sul baccano, sul caos e su vari personaggi rappresentati dai thurpos che simboleggiano diverse figure tipiche, anche se
spiccano principalmente quella del pastore e del contadino. Il rituale culmina poi con la cattura di una persona del pubblico che segue il corteo.
Il significato è tutto incentrato su riti propiziatori legati al raccolto. É interessante osservare che qui, a differenza delle altre maschere viste finora, ci troviamo dinnanzi a figure
totalmente umane. A Orotelli viene quindi meno il concetto di identificare l’uomo con l’animale e questo elemento fa presagire la forte lotta che il pastore e il contadino dovevano
quotidianamente affrontare, rivista in chiave allegorica dalla rappresentazione de sos Thurpos, che tende anche ad evidenziare la rivincita del debole sul potente.