Le tombe dei giganti

Centri di grande emanazione energetica

Le tombe dei giganti, straordinari monumenti funerari collettivi, sono disseminateun po’ in tutta la Sardegna e rappresentano una tipologia di tomba sepolcrale di grandissimo fascino e mistero.


Oggi appaiono un po’ in disarmo, troppo solitarie e disadorne, probabilmente decadenti, ma mai come in questo caso si può dire che l’apparenza inganni, perché questi grandi templi, apparentemente in rovina, nonostante il loro manifesto stato dimesso, conservano incredibilipeculiarità energetiche.
Il loro nome prende spunto dalle notevoli dimensioni della stele: il masso centrale con la piccola porta d’ingresso. A oggi in Sardegna se ne contano più di trecento.


La loro costruzione tende a simboleggiare la protome taurina, in omaggio a una delle divinità più venerate dei popoli nuragici e pre-nuragici sardi, ovvero il dio toro.
Luoghi sacri senza eguali, erano il punto d’incontro ideale dove i vivi incrociavano i loro antenati lì sepolti. I morti deposti all’interno del monumento funerario non erano semplicemente morti, ma dei privilegiati, destinati a passar a miglior vita di lì a poco e quindi meritevoli di rispetto; avevano già spiccato il metaforico volo verso l’ignoto, verso una vita ultraterrena che i vivi potevano solo cercare di immaginare.

Foto Comune di Dorgali www.sardegnadigitallibrary.it/
Foto Comune di Dorgali www.sardegnadigitallibrary.it/

Col tempo questi incredibili monumenti si sono rivelati non solo grandi templi sepolcrali dal grande significato simbolico, ma anche luoghi carichi di energia. Il granito infatti, materiale col quale sono state realizzate la gran parte delle tombe dei giganti del nord Sardegna, è tuttora considerato un grande trasportatore di energia.
Ogni tomba costituisce un centro importante di emanazione energetica.


Alcuni studiosi hanno avuto modo di riscontrare che quest’energia, accumulatasi all’interno della struttura funeraria, avrebbe incredibili proprietà terapeutiche nei confronti di tutte le persone che si fossero distese al loro interno.


Gli antichi fabbricanti avevano predisposto la costruzione tombale disponendo a semicerchio il frontale, che avrebbe dovuto seguire ipotetiche linee energetiche telluriche, catturandone il flusso, per poi propagarlo nelle varie parti del monumento di pietra. Per usufruire di questi benefici è necessario distendersi sulla grande pietra piatta rituale, posta nel corridoio della costruzione, subito dopo l'ingresso e attendere che l’effetto si propaghi dalla pietra al corpo.


Costruite inizialmente con l’intento di creare le condizioni ideali affinché il corpo del defunto fosse invaso da quest’ondata di energia, oggi si rivelano un vero e proprio rimedio per coloro che hanno dei mali anche piuttosto gravi. Il biossido di silicio presente nel granito ha infatti uno straordinario effetto terapeutico naturale.


Coddu Vecchiu e Li Lolghi ad Arzachena, S’Ena ‘e Thomes a Dorgali e Li Mizzani a Paulau sono le più affascinanti e le più rilevanti tombe da un punto di vista energetico.
Soprattutto a Li Mizziani talvolta si vedono fila di persone tali da far impallidire il più efficiente e moderno centro curativo. Le potenzialità terapeutiche di questo monumento sono a oggi conosciutissime.

 

Foto di R. Brotzu www.sardegnadigitallibrary.it/
Foto di R. Brotzu www.sardegnadigitallibrary.it/

La medicina ufficiale appare piuttosto dubbiosa sui reali effetti curativi delle tombe dei giganti, perché per guarire dai mal di schiena, dalle artrosi, dalle sciatalgie, da depressione acuta e da varie emicranie, a detta di alcuni medici,non è sufficiente rilassarsi per mezz'ora accanto alla stele di questi monumenti, ma procedere ad un vero percorso terapeutico personalizzato con dei moderni macchinari.


Sta di fatto che il potere curativo della pietra, specie di quel potere che avviene mediante attraversamento, era conosciuto fin dall'antichità e i popoli sardi confidavano tantissimo nelle potenze benefiche che i vari elementi della natura offrivano.


Oggi in questi stupendi angoli di Gallura, dove all’aroma intenso della macchia mediterranea s’intreccia la vicina assonanza del mare e al fascino della pietra che si erge a monumento, si fonde l’armonia del paesaggio selvaggio, la visita a questi monumenti rappresenta un punto di partenza ideale per riscoprire la natura incontaminata, ripercorre parte della storia nuragica sarda, rivivere intensamente la propria secolare cultura e, perché no, guarire anche dal mal di schiena.

 

01 novembre 2015

Mauro Cuccu
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