Chiese romaniche

Tutti gli articoli

Tutti gli articoli

03 febbraio 2017 Chiesa di Santa Sabina – Silanus

03 febbraio 2017
Costruita in calcare bianco nella parte superiore e in trachite nera in quella inferiore, si distingue nel panorama dei monumenti sardi in stile romanico, perché presenta decisi influssi paleocristiani.

03 febbraio 2017 Il fascino del Romanico sardo

03 febbraio 2017
Le chiese romaniche in Sardegna furono costruite a partire dall’anno Mille, prevalentemente a opera dei monaci appartenenti a vari ordini religiosi che giunsero da tutta Italia.

Esse, dapprima si presentavano come tetre chiese rivestite soltanto da mattoni da taglio, per diventare poi, grazie all’innovativo spirito architettonico pisano e genovese, dei monumenti magnifici, ricchi di fascino e suggestione.

Le chiese medioevali sarde, benché per la nobiltà delle linee e per l’eleganza delle forme siano considerate delle vere e proprie opere d’arte si presentano piuttosto modeste, sia per quanto riguarda le dimensioni che per gli elementi decorativi.

L’isola, all’epoca non versava in una condizione di ricchezza, quindi le chiese furono costruite in economia, badando alla grandezza dell’edificio e senza l’utilizzo di materiali sfarzosi.

03 febbraio 2017 La chiesa di Nostra Signora di Mesumundu o Santa Maria di Mesumundu

03 febbraio 2017
Edificata in epoca bizantina su un preesistente edificio termale romano, risalante al  VI secolo, fu ristrutturata ed in parte riedificata in stile romanico dai monaci Benedettini intorno alla metà dell’anno mille.

L’edificio consiste in una rotonda alta sette metri con dieci metri di diametro, in cui s’intersecano quattro strutture di natura diversa, creando una particolarissima forma  vagamente cruciforme. Il corpo centrale è circolare, cupolato ed absidato, affiancato da due ambienti, uno voltato a botte e l’altro semi-cupolato.




03 febbraio 2017 Santissima Trinità di Saccargia, Codrongianos

03 febbraio 2017
La Basilica della Santissima Trinità di Saccargia è tra le chiese romanico-pisane più famose e conosciute di tutta l’isola ed è senza dubbio la più scenografica e spettacolare chiesa medievale sarda, se si considera l’ubicazione, la bellezza architettonica e l’importanza degli affreschi interni.

Affiora dalla campagna in tutta la sua magnificenza, nei pressi del paese di Codrongianus, immersa nel verde, isolata e in perfetta armonia con la natura.

Fu voluta dal Giudice del Regno di Torres, Costantino de Lacon e la sua costruzione viene fatta risalire al 1116. Successivamente affidata ai monaci Camaldoesi fu oggetto di diversi lavori di restauro e ampliamento, con la realizzazione del campanile (che raggiunge i quaranta metri d’altezza), tra il 1180 e il 1200 e la costruzione di un antico monastero dove dimoravano i frati, di cui oggi, purtroppo, restano soltanto le rovine.


03 febbraio 2017 Chiesa di Nostra Signora di Tergu

03 febbraio 2017
La chiesa di Nostra Signora di Tergu, eretta nella periferia dell’omonimo paese, si caratterizza per la bellezza della facciata, dove spicca un delicato contrasto tra le rifiniture in pietra calcarea chiara e la più scura pietra da costruzione: una trachite dalle varie tonalità rosse.

Le decorazioni bianche sulla pietra scura sono uno degli elementi più affascinanti di tutto il monumento.

La facciata presenta due differenti schemi compositivi: il primo è caratterizzato da arcate mentre il secondo da false logge.

Le decorazioni ornamentali consistono in archi ciechi, capitelli con foglie d’acanto, un rosone quadrilobato e quattro colonnine, delle quali due, le più esterne, presentano un particolarissimo ed inconsueto disegno a zigzag.

03 febbraio 2017 Chiesa di San Pietro di Zuri

03 febbraio 2017

La chiesa di San Pietro di Zuri è da annoverare tra i monumenti medievali più significativi dell’isola.

La sua costruzione risale al 1291 e rappresenta uno dei rari edifici datati con certezza ed assegnati ad un architetto individuato per nome: il maestro Anselmo da Como.

Ubicata nella valle del tirso, fu trasferita intorno al 1920 in seguito alla costruzione del bacino artificiale del lago Omodeo, per evitare la sua inondazione da parte delle acque dell’omonimo lago.

Venne smontata pietra su pietra e ricostruita nell’altopiano adiacente con estrema precisione. Nonostante sia stata decontestualizzata rispetto all’originale luogo di creazione, oggi mostra ancora tutta la sua bellezza.