Janas significa letteralmente “streghe”, ma all’occorrenza anche “fate”, stupefacenti entità in grado di cambiare aspetto a loro piacimento.
Conosciutissime per aver abitato i monumenti megalitici più misteriosi e affascinanti, le domus de janas, costruite in Sardegna, dal Neolitico fino alla prima età del Bronzo sono disseminate un po’ ovunque nell'isola. Ora le loro tracce sono andate a perdersi nei tempi, ciò che resta è quell’incredibile velo di mistero che solo certe storie sarde riescono a preservare.
A Sadali, un bellissimo paesino adagiato su un dolce altopiano dolomitico-calcareo, a un’altezza importante, che sfiora gli 800 metri, si trova un incredibile miscuglio di bellezze naturalistiche. Non distante dal centro abitato, in un luogo ricco di fascino, una piccola grotta è dedicata proprio a queste creature soprannaturali.
E se le domus de janas sono tombe preistoriche, interamente scavate sulla roccia, costruite dall’uomo per dare degna sepoltura ai propri cari, questa grotta è stata un’opera interamente appannaggio della natura che, da sola, nel corso dei secoli ne ha forgiato le forme, le sale, i corridoi.
La leggenda narra che furono proprio tre janas ad abitare questa grotta e che furono pietrificate come castigo divino per aver impiccato un frate reo di averle redarguite mentre preparavano delle frittelle in periodo di Quaresima.