Il Ciclo della vita: il museo delle origini sarde
Il museo dell'agricoltura di Quartu Sant'Elena
Una voce imponente tramanda le tradizioni e le arti originarie della Sardegna nelle sale espositive del Museo Il Ciclo della vita, lungo la via storica quartese Eligio Porcu.
"La casa del mezzadro", con i suoi cinquemila reperti di vario genere, ripercorre il modo di vivere del mondo agro-pastorale sardo dalla sua angolatura privata. Da qui il nome del museo, fermamente emblematico ed evocativo, che permette di comprendere la finalità dell'esposizione museale: il filo conduttore della vita quotidiana che lega tutta l'isola.
La mostra riporta dalle origini al giorno d'oggi le tradizioni, gli antichi lavori e i riti propiziatori caratteristici di una popolazione dedita all'attività dei campi, ma anche alla famiglia, fondamento della vita individuale e quotidiana.
In un'atmosfera d'accoglienza tipicamente locale, le parole della guida accompagnano i passi del visitatore lungo uno straordinario percorso di costumi nostrani che va, simbolicamente, dalla povertà alla ricchezza della realtà originaria, risalente alla fine del 1800 e i primi del 1900 circa.
L'alternanza ciclica tra la nascita e la morte fa da premessa a tutto il tragitto lungo le sale del museo, spiega la voce guida al visitatore quando si appropinqua alla centrale "Pratsa Bona" il cortile centrale, affacciandosi alla sua destra al primo settore espositivo, il "Ciclo Anno Agrario".
Una zona agricola in cui erge un prorompente carro, unico mezzo di trasporto dell'epoca e corredato dagli attrezzi di lavoro nonché dagli oggetti tipici del baratto, rappresentanti la paga per la prestazione altrui.
Il visitatore osserva sotto la spiegazione orale dei rituali inerenti al solstizio estivo e invernale della Sardegna tradizionale. Prosegue il cammino lungo le varie stanze espositive che riproducono le sequenze di vita familiare tra "S'apposentu de Cosiri" , la stanza del cucito, con il suo letto in madreperla, la sala "Gratsia de Deus", Grazia di Dio, ornata in prevalenza da corredi fatti a mano e dalle doti femminili sui cassoni nuziali, fino a "Sa Coxina", la cucina, luogo d'incontro familiare.
Il tutto si svolge con un armonioso sottofondo di parole, racconto del percorso esistenziale che va dalla nascita alla pubertà, sostenuto dall'esposizione dei giochi antichi e dalla significativa descrizione dei vari riti propiziatori annessi a ciascuna fase di vita, simbolicamente rappresentata nel Museo.
La curiosità del visitatore è sollecitata dalla stessa voce guida iniziale che, una volta giunti nell'ultima sala espositiva interna, si svela nella persona di Giovanni Battista Musiu, il fondatore de Sa Dom' ̒e Farra, la casa della farina, attualmente acquisita al patrimonio della Regione Autonoma della Sardegna.
Rudere campestre restaurato secondo la dimora del nonno del Cavaliere, la "Casa della Farina", è da sempre simbolo culturale quartese. Considerato dal creatore stesso "un sogno divenuto realtà", continua a vivere nell'attuale successore, il Ciclo della vita.
MUSEO ETNOGRAFICO IL CICLO DELLA VITA
Via Eligio Porcu, 271 - 09045 Quartu Sant'Elena (CA)
tel. +39 070 812462