San Saturnino
Il Patrono di Cagliari
Il martire Saturnino (285-304) nacque a Cagliari e visse da civis secondo il credo cattolico per scelta formativa familiare.
La forza d’animo e la maturità caratteriale contrassegnarono la personalità del santo.
Nonostante la sua giovane età, gli permisero di contrastare l’idolatria pagana, alla quale non si arrese neanche sotto il dominio persecutorio di Diocleziano e Massimiliano.
Durante quest'epoca, il consenso al commercio era subordinato al sacrificio a Giove e agli Dei pagani; coloro che si fossero rifiutati di effettuare la pratica ordinata, sarebbero stati imprigionati e decapitati dopo la tortura.
Fu tale il destino di Saturnino, divenuto martire proprio per aver incarnato la fedeltà alla parola di Cristo.
I fatti accaddero il giorno del 23 novembre, quando nel Campidoglio cagliaritano si svolsero i sacrifici in onore del dio pagano Giove.
Saturnino, giovane dalla tempra carismatica, rifiutò di parteciparvi e, una volta condotto davanti al sacerdote cittadino, esclamò il suo disprezzo per il culto pagano e i suoi dei.
Nonostante avesse alcuni sostenitori, tale forza cristiana lo condusse al patibolo, su cui morì per decapitazione. La data storica della sua morte, seppur risalente al giorno dei sacrifici, fu stabilita il 30 ottobre del 304 per jugulatus, secondo la Passio Sancti Saturnini Martyris, antico documento che narra la sua vita.
È in questa data che si svolge la commemorazione del patrono cagliaritano.
Il giovane martire diciannovenne, fu sepolto nella necropoli dove sorse la basilica a lui dedicata.
Manifesto della sua gloria, è attualmente dedicata ai fratelli Cosma e Damiano in virtù della concessione alla corporazione dei Medici e degli Speziali, avvenuta nel 1714.
La basilica è sita nel quartiere di Villanova e sorge ai piedi del colle di Bonaria, un’antica necropoli che si estende fino alla chiesa di San Lucifero.
Il complesso paleocristiano è uno dei più importanti della Sardegna ed è un’area attiva dal punto di vista archeologico.