Shardana, il popolo del mare
I Balentes ante litteram
I Popoli del mare navigarono le acque del Mediterraneo Orientale intorno alla fine del II Millennio a.C. con finalità di dominio. A capeggiare la confederazione di predoni marittimi, vi fu un popolo leggendario di provenienza sarda, dotato da una forte inclinazione alla conquista marittima e di terra, gli Shardana.
La loro origine è, tutt’oggi, avvolta nel mistero, seppur gli archeologi, si pronunciano concordi nel qualificare il popolo ribelle, come i primi abitanti dell’isola.
Le testimonianze scritte ci giungono dagli antichi Egizi, tra le cui attestazioni primeggia la corrispondenza tra il faraone Akhenaton e Rib-Hadda di Biblo, note come “Lettere di Amarna” e risalenti al 1350 a.C..
Negli scritti faraonici emerge con chiarezza la delineazione di un popolo alquanto temibile e combattivo; un popolo di pirati e mercenari determinati a occupare le coste egizie, a seguito del sodalizio stretto con gli altri due popoli del mare i Lukka e Shekelesh.
La loro sconfitta da parte del faraone Ramses II (1278 a.C.), che li assoldò, poi, come proprie milizie reali.
Il sovrano in persona testimoniò per iscritto la pericolosità del popolo nuragico tanto da definirli come “..un popolo che nessuno mai ha saputo come combattere..”.
Il mistero degli Shardana ricade proprio sulla loro configurazione come popolo originario o meno delle coste isolane, popolo che avrebbe dato vita alla caratteristica costruzione nuragica: erano, dunque, i primi nuragici?
Le fonti scritte risultano essere troppo scarse per poterli considerare tali con certezza, seppur è alquanto enigmatica la presenza degli edifici di pietra in luoghi lontani, ma da essi raggiunti, come lo Zimbabwe, in cui è stato rinvenuto un nuraghe monotorre di nove metri di altezza.
Altre tracce di questo leggendario popolo di guerrieri sono state rinvenute nell’Europa del Nord, come in Inghilterra e Irlanda. Oltre alla capacità bellica, i Shardana avevano una grande dimestichezza nella lavorazione del bronzo di cui ne custodivano gelosamente i le tecniche di lavorazione.
Realizzarono i bronzetti, le cui varietà sono state ritrovare in Sardegna, insieme ai numerosi reperti simbolo della Dea Madre, ossia la loro principale divinità, nonostante l’adorazione per Sandan.
Di dubbia origine storica, i Shardana si fanno ricordare per la loro misteriosa leggenda di militanti dall’animo rivoluzionario e di forte tempra, tali da essere additati come i precursori della tradizione druidica. Un popolo di nobili e di ribelli che hanno segnato la storia della Sardegna.