Sa Babbaieca

Quel sentiero che portava alla morte

A Gairo, nel cuore dell’Ogliastra, ancora oggi si racconta una leggenda che affonda le radici in un passato remoto: la leggenda de sa “babbaieca”.

Sa “babbaieca” è un sentiero che conduce a un grosso precipizio non lontano dal torrente Rio Pardu. Questo sentiero veniva percorso dai figli che accompagnavano i vecchi padri per poi lasciarli cadere dall’alto dirupo, in quanto venivano ritenuti ormai inutili per la società e per cui andavano eliminati per non gravare più sulle spalle della famiglia.

La parola “babbaieca” infatti è composta da “babbai”, babbo, che abbinato al termine “eca”, che significa entrata o anche uscita da o verso un sentiero, formano la parola “babbaieca”, che si potrebbe tradurre in “uscita del babbo” o più in generale uscita del vecchio o ancora del nonno, in quanto “babbai” poteva essere utilizzato anche per chiamare il nonno.

Graphics by J. Bauer
Graphics by J. Bauer

I documenti storici avvalorano questa tesi, soprattutto grazie alla testimonianza di uno storico greco, Timèo, vissuto intorno al 300 a. C., il quale riportò l’usanza sarda di eliminare i vecchi facendoli rotolare come sassi da alti strapiombi, dopo averli percossi con dei bastoni.

Un giorno però le cose non andarono per il verso giusto.
Alcuni giovani figli dopo aver accompagnato il padre percorrendo il sentiero, giunsero in cima e si apprestarono a gettare il vecchio di sotto. A quel punto l’anziano padre, stremato dalla fatica per essere arrivato fin lassù, chiese di potersi riposare un attimo sedendosi su una roccia stranamente levigata.

In preda ai ricordi il vecchio iniziò a raccontare di quando anche lui da giovane aveva accompagnato insieme ai fratelli il padre che si era seduto esattamente nel sasso in cui ora riposava lui e di tutti i suoi antenati che si erano riposati su quella stessa roccia prima della morte.


 

 

A quel punto anche i figli pensarono a quando sarebbe arrivato il loro momento: a quando anch’essi sarebbero stati condotti fin lassù e avrebbero chiesto supplichevoli di riposare prima di venir catapultati nel vuoto. 

In preda a quei tristi pensieri e notando il viso sconsolato del padre, prossimo alla fine, decisero tutti insieme di riportarlo indietro e di nasconderlo in casa.

Poco dopo, nel paese, si venne a conoscenza del gesto ma anziché una condanna da parte dalla popolazione, ci fu una presa di posizione simile e altri iniziarono a seguire quell’esempio ponendo così fine alla macabra tradizione.

Oggi di questa leggenda, nella cultura sarda, resta solo la colorita imprecazione che invita a colui che la riceve a farsi un bel salto da “sa babbaieca”.

 

01 ottobre 2016

Mauro Cuccu
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